Con un titolo del genere, la risposta che tranquillamente mi darai sarà tra queste tre:

  1. Terra rossa;
  2. Erba sintetica;
  3. Cemento.

Se, tra quelle che ho scritto, non c’è la superficie di gioco che ti riguarda, allora è meglio che scriva una lista seria su cui tutti si possano ritrovare. Ma come faccio a sapere quali sono i campi omologati? Sono quelli che mi ritrovo su una “finestra” che appare sul portale della FIT/SGAT, quando sono in fase di iscrizione per un Torneo a Squadre.

Lista parziale delle superfici selezionabili per lo svolgimento dei Tornei FIT

Partiamo con la rassegna allora … senza pretendere descrizioni tecniche approfondite e rigorosamente in ordine, come da portale FIT.

Terra rossa

Alzi la mano chi non sa di cosa stiamo parlando. Non ho nulla da dichiarare in merito. Se vieni dalla luna vai a leggere “la terra rossa, questa sconosciuta”.

La terra rossa, 100% made in Italy

Terra sintetica (terra rossa evoluta)

Si intende il campo realizzato per mezzo di un “tappeto” in sintetico, tipo quello che si usa per il gioco del calcetto, oppure un “tappeto moquettato”. Entrambi fanno da base e sucessivamente  vengono “intasati” o  ricoperti da terra rossa naturale avente caratteristiche dedicate.

Terra verde

Una parola “har-tru”. E’ la versione Nord-Americana dei campi in terra rossa. Nasce dall’esigenza di avere in casa (Stati Uniti e Canada) un prodotto che ricrei il più possibile lo stesso confort di gioco dei campi in terra rossa europei. Questo è dovuto al fatto che la terra rossa viene importata e per il numero esiguo di produttori locali che comunque non garantiscono la stessa qualità finale del prodotto “Made in Europe”. Unica variabile, il colore verde della pietra da cui viene ricavata la terra, il basalto.

Terra blu

Bella scommessa quella dei campi in terra blu. Hanno la stessa giocabilità dei campi in terra rossa, ma si differenziano da quest’ultimi per due motivi: maggiore visibilità della pallina sul campo e minor utilizzo di acqua per via appunto del colore blu che riflette maggiormente i raggi del sole. Per realizzarla bisogna decolorare la terra rossa togliendone la componente ferrosa e successivamente ricolorarla con la tonalità del blu. Va da se che il costo per la realizzazione di questa terra non è proprio economico. “Madrid scopre la terra blu” è un articolo che vale la pena visionare per rendersi conto di cosa ci sta dietro a questo prodotto.

Sintetico Play-It

Uno dei Campi “eterni”, nel senso che hai voglia ad usurarli!!! Superficie in resina/gomma, rigido quanto basta per simulare un campo “duro” ma allo stesso tempo elastico con un confort di gioco percepito molto alto. Per saperne di più dai una occhiata al sito Play-It.

Cemento

Si fa presto a dire cemento. Noi comuni mortali sicuramente associamo questa parola alla classica piastra su cui tutti da piccoli abbiamo giocato, l’unica differenza che passava tra un parcheggio per auto e il campo di gioco erano le righe, che bei tempi…. Torno serio, la tecnologia anche in questo caso la fa da padrona. Nella pratica si intende una superficie di calcestruzzo/asfalto che viene rifinita “ricoprendola” con particolari leghe fatte di gomma, silice, poliuretano, vetroresina, lattice a seconda della miscela che si vuole ottenere. Variandone la composizione otterremo un rimbalzo della palla più “smorzato” o “amplificato”.

Sintetico greenset

Atro campo “eterno”. Realizzato con resina di altrissima qualità, rispecchia le medesime caratteristiche di elasticità e durezza evidenziate quando ho menzionato il Sintetico precedente. Per saperne di più visita il sito Greenset.

Erba sintetica

Già il nome dice tutto. Tappeto di base in erba sintetica, solitamente di colore verde, intasata con sabbia silicea, ceramicata o mista a granuli di gomma (specie se si intende far giocare anche a calcetto). Adatta a tutte le esigenze di gioco, rispetto ai campi in terra rossa tradizionale è leggermente più veloce, ma anche qua dipende dalla qualità del tappeto e dalla sua manutenzione periodica.

Sportwell, Malles Venosta (Bz)

Particolare del campo

Mateco

Acronimo di “Maggi Tennis Costruzioni”. Si tratta di cemento poroso permeabile all’acqua. Molto resitente agli agenti atmosferici ma rigido. Una delle superfici più in voga negli anni ’70 / ’80. Per saperne di più rispolvera il tuo francese o utilizza google translator e vai su tcwesthouse.com.

Campo “vintage” in mateco, Porto Tolle (Ro)

Sintetico-altri materiali

Voce che dice tutto e niente. A discrezione vostra quindi…

Erba naturale

Wimbledon tanto per non sbagliare :-). Ottimo esempio di campi in erba naturale lo ritroviamo a Gaiba (Ro), minuscolo paesino Veneto, dove a giugno si svolge il Torneo di Gaibledon. Da vedere assolutamente!!!

Gaibledon, Gaiba (Ro)

Carpet

Con il termine “carpet” si intendono le superfici di gioco temporanee realizzate per lo svolgimento di una competizione, solitamente indoor. Si tratta di “rotoli” di materiale la cui caratteristica principale è la velocità di posa. Solitamente si tratta di superfici con caratteristiche di gioco “veloci”.

Acrilico/poliuretano

Anche in questo caso si spazia praticamente nel tutto, passo la mano anche in questo caso.

 

Conclusione

Tredici sono quindi le voci selezionabili per procedere all’ iscrizione della mia squadra. Cosa le accomuna visto che si spazia in un universo di materiali estremamente differenti?

Tutte le superfici di gioco devo avere la certificazione ITF per poter rispondere ai requisiti di omologazione della FIT

 

Ovviamente non è compito nostro preoccuparci che il campo sia in regola con le certificazioni. Sono infatti le singole Aziende produttrici dei materiali/supporti di gioco a richiedere l’ottenimento di questi preziosissimi documenti, indispensabili per fare business in tutto il mondo e state certi che la Federazione Internazionale Tennis glieli farà sudare. Dormiamo quindi sogni tanquilli!!! P.S. Prima di salutarvi vi consiglio di dare uno sgurado a questo post “tennis court dimensions and surface types” ricco di ulteriori spunti interessanti.

Un saluto da Max Saggia