L’utilizzo del rullo è fondamentale per molti aspetti della manutenzione della terra rossa. Per rendere agibile un campo dismesso. Per ricompattarne uno rifatto da poco tempo. Per recuperare una superficie di gioco dopo un temporale. Se lo abbiamo a disposizione, allora è meglio imparare a sfruttarlo nel modo giusto. Se non c’é si potrebbe pensare ad investire del denaro per un eventuale acquisto, senza però scordare che farselo prestare da qualcuno che lo possiede non è un’eventualità da scartare. Ultima alternativa: sommando le necessità di più Associazioni, ci può stare pure una spesa condivisa con relativi pro e contro. L’importante è poterlo usare.

Tipologia di rullo

  • Meccanico manuale. Il suo peso massimo solitamente non supera i 180/200 kg. E’ il classico cilindro da riempire d’acqua in base alle necessità e che va spinto/tirato a mano oppure attraverso l’aiuto di un trattorino. Punto di forza: la sua maneggevolezza di utilizzo su spazi da lavorare ridotti. Punti deboli: fisicamente faticoso da usare. Ha un peso poco “incisivo” se ricerchiamo ad esempio la compattazione del terreno dopo una manutenzione straordinaria.
  • Motorizzato. E’ quello professionale che vedi spesso nei Circoli più blasonati ma che ultimamente sta sdoganando anche in realtà molto più piccole. Può pesare dai 380 ai 530 kg, in base all’acqua che aggiungi nel cilindro. Punti di forza: nessuna fatica fisica in fase di utilizzo. Ha un “peso” che può essere incrementato a seconda delle necessità. Punti deboli: sconsigliato per le manutenzioni che necessitano di una rullata “leggera” come ad esempio per polverizzare della terra rossa in fase di rifacimento campo, oppure pressatura post sistemazione di piccole buche/avvallamenti. Ovviamente il prezzo.

Le caratteristiche del mio rullo motorizzato

Perché è così importante?

  • Livella
  • Compatta
  • Indurisce

Premetto che per esprimere questi concetti mi focalizzo sul rullo motorizzato dove tutto ciò è più evidente. Se utilizzato nel momento opportuno e quindi ad esempio dopo una pioggia relativamente abbondante, al suo passaggio lascerà dietro sé una “lingua” di terra ben definita e omogenea, livellando di fatto la superficie di gioco. Livellandola va da sé che il sottomanto, quindi i grani di mattone tritato e argilla cruda di cui è composto, vengono schiacciati verso il basso compattando il tutto. Il compattamento porta l’acqua piovana presente nel terreno ad “emergere”, come quando si schiaccia una spugna. L’acqua sotto forma di umidità richiamata verso l’alto evaporerà. L’argilla cruda indurirà prima. Risultato: il campo sarà agibile in tempi minori.

Attenzione: solo l’acqua presente in superficie sotto forma di umidità del terreno è soggetta ad evaporare. Non rullare quindi ritarda di molto tale fenomeno fisico.

Il rullo motorizzato ha una marcia in più…

“Si, grazie!!! Lo abbiamo capito da soli Max!!!” No cari miei, manca ancora un tassello fondamentale da mettere al suo posto. Il Rullo motorizzato ha una caratteristica peculiare: vibra!!! E’ la vibrazione che amplifica il risultato che ottengo sul campo. Fate finta di essere Hulk, se anche con estrema freschezza portate “a spasso” per il campo il rullo meccanico manuale, non riuscirete a parità di peso e passaggi ad ottenere i stessi benefici. Prova pratica: lascia il rullo manuale fermo in un punto del campo per qualche minuto e poi spostalo. Fai poi la stessa cosa con quello motorizzato. Cosa noteresti? Nel primo caso forse una “striscia” di umidità in corrispondenza della parte di cilindro che poggiava sul terreno. Nel secondo caso invece tale “striscia” non solo è più evidente ma la terra lì si è pure abbassata di qualche millimetro. La forza della vibrazione ha lavorato in modo attivo rispetto al peso passivo del rullo.

Qual’è il momento topico da sfruttare?

Dopo una bella pioggia, ma non avere troppa fretta di entrare in campo senza prima averlo visionato, camminandoci dentro e già che ci sei passa con la stuoia livellatrice per smuovere la terra rossa. Una volta appurato che riesci a camminarci dentro con relativa serenità allora puoi procedere. Attenzione alle zone troppo “lucide” dove è evidente che manca il manto. Lì è molto probabile che il rullo al suo passaggio porti via porzioni di sottomanto. La componente argillosa tenderà infatti a rimanere attaccata al cilindro del rullo.

Pericolo dietro l’angolo: il sottomanto che si stacca

Quando non conta usare il rullo?

Se, nonostante il maltempo, ti accorgi che il cilindro del rullo non resta umido. In questo caso è come se tu stessi rullando a secco. Non ti porta alcun beneficio. A te sembrerà impossibile ma la quantità d’acqua che un campo da tennis può tranquillamente “sopportare” senza minarne l’agibilità è tanta e dipende dal tipo di pioggia. Leggi questo articolo se ti può interessare l’argomento: “Terra rossa e la pioggia, un mondo da scoprire”.

Se il cilindro non è umido non stai lavorando bene

Limiti del rullo

Non ti risolve qualsiasi problema di compattezza del terreno, lì serve il tuo occhio tecnico. Se ad esempio passi con il rullo sopra una “bolla” di terra più bassa rispetto la planarità del campo, questo non ti aiuterà in nessun modo a sistemare la cosa. Il motivo è semplice. Il cilindro ha una sua larghezza e “lavora” proprio in base ad essa. Tu invece, dopo il suo passaggio, ti accorgerai subito che lì non ha “segnato” e dovrai prendere i dovuti provvedimenti, visto che sei passato sopra una buca bella e buona.