Circolo che vai, “terminale” che trovi. Ci si ingegna in tantissimi modi, come giusto che sia. Anche qua non esiste una regola fissa che dichiari quale sia lo strumento migliore, anche se personalmente ho adottato il mio ormai da una quindicina di anni.

Lo scopo del terminale

Dare la possibilità a chi “bagna” il campo, di poterlo fare in modo veloce, pratico ed efficace. La premessa di partenza è che la pressione dell’acqua non deve mancare, altrimenti si mina alla base il risultato che si cerca di ottenere, cioè un campo appunto “bagnato” in modo omogeneo senza impiegarci un’eternità.

Che terminali ci sono in giro, alcuni esempi

  • Spruzzatori a ventaglio
  • Spruzzatori a cipolla

Hanno in comune una “rosa” d’acqua in uscita a mio avviso perfetta. Un getto facile da gestire con la canna dell’acqua che simula in modo ottimo l’acqua piovana. Di contro sono “pesantini” perché il materiale di cui sono costituiti è metallico, nel caso della “cipolla” poi, l’acqua che si incamera al suo interno, mentre stai bagnando fa da aggiuntiva zavorra e a fine giornata questi ettogrammi si fanno sentire tutti quanti. Nulla di eclatante, ma probabilmente tanti, proprio per questo motivo, hanno nel tempo optato per gli spruzzatori a tubo schiacciato che sono meno pesanti e molto semplici da realizzare anche con il “fai da te”. Altra nota negativa che li riguarda è quella di essere soggetti, se non opportunamente puliti, ad un calo di resa per via delle impurità presenti nell’acqua, specie se non è di acquedotto. Il loro nemico numero uno infatti sono le alghe che si creano all’interno della canna dell’acqua che rimane costantemente sotto il sole, e che poi staccandosi dal tubo in gomma, ne occludono i fori d’uscita. Per ultimo, non per importanza: fai attenzione a come sposti la gomma dell’acqua lungo il campo. Il perché te lo spiego meglio nel punto successivo.

  • Spruzzatori a tubo schiacciato

Solitamente viene chiamata “lancia”. Il suo punto di forza è quello di riuscire a bagnare tutto il campo praticamente senza muoversi più di tanto. Tutti noi sappiamo quanto “portare in giro” il tubo dell’acqua per il terreno di gioco sia causa di inopportuni accumuli di manto che vanno assolutamente evitati. Come già accennato, con il “fai da te” potrai tranquillamente risparmiare parecchi soldi rispetto ai due spruzzatori del capoverso precedente. Punto debole: La “rosa” d’acqua che è molto precisa e facile quindi da indirizzare, è palesemente “pesante”. Quando tocca terra tende a spostare il manto, specie se l’angolo di caduta non è verticale. In parole povere se uso la “lancia” puntandola verso l’alto per simulare l’effetto pioggia tutto va bene. Se però bagno di “profondità’” cercando di arrivare ai quattro angoli del campo, allora dovrò abbassare la linea di gittata e lì casca l’asino. Ne sconsiglio l’utilizzo se presso il tuo circolo è prassi far bagnare il campo anche ai giocatori.

 

Esempio di spruzzatore a ventaglio

C’è chi usa in modo intercambiabile lo spruzzatore a “cipolla”, in alto a sinistra e la “lancia”, in basso a destra

  • Rubinetto a sfera

Il mio preferito!!! Costa pochissimo, appena qualche euro. Mi dà la possibilità di gestire il getto a piacimento modificando la “rosa” dell’acqua in base alle mie esigenze. Non teme le alghe e pesa veramente un nulla rispetto agli altri terminali. Unico lato negativo: ci si deve muovere per il campo per raggiungere i punti più lontani. Va da sé che bisogna imparare a “gestire” il far “strisciare” della gomma dell’acqua sul campo e soprattutto ad avere una superficie di gioco poco “carica” di manto per via degli accumuli di cui sopra.

L’acquisto di un nuovo rubinetto a sfera, in caso di bisogno, è estremamente economico

Consiglio

Per limitare i danni da spostamento della gomma dell’acqua è buona cosa bagnare la porzione di campo che sarà interessata dal nostro passaggio. Questo limita il movimento del manto che tenderà a rimanere “piantato” a terra. Un manto asciutto infatti “segna” con estrema facilità.

In caso di vento è meglio avere un “rubinetto a sfera”…

Può accadere di incappare in una giornata “critica” dove sia fondamentale tutelare l’integrità del campo. Una giornata ventosa ne è il classico esempio. Tutelare significa “inchiodare” il manto sulla superficie di gioco saturandolo di acqua. A mio avviso è meglio un campo inagibile che un campo “spelacchiato” e per giunta con la beffa di dover ripulire le cordonate dalla terra accumulatasi. Il rubinetto a sfera in questo specifico caso è la miglior arma che possiamo avere a disposizione. Questo banale rubinetto infatti, ci permette di variare la portata d’acqua in uscita in base a quanto ne “strozziamo” l’apertura. Il nostro “limite” sarà dato, in partenza, solo dalla portata della pompa del nostro impianto o dalla linea dell’acquedotto. Con gli altri spruzzatori questa “magia” non lo puoi fare. Provare per credere, ve ne innamorerete subito. Il campo anche stavolta ringrazia.

Esempio di campo “spelacchiato”. Un incubo che spesso si avvera