Mettiamo il caso che per questa stagione tu voglia in autonomia sostituire le righe del campo, quelle fissate con i chiodi, senza quindi l’intervento di nessuna ditta esterna. Mettiamo anche che di “squadro del campo” non ne capisci proprio nulla. E’ possibile nonostante questo limite di partenza riuscire ad ottenere un buon risultato finale? La risposta è:”sì, a patto che si rispettino delle regoline semplici”.

Perchè sostituire le righe?

La necessità di farlo nasce in primis da un riscontro visivo che dà come verdetto un logorio palese della fettuccia in pvc. Può anche essere che la riga, non opportunamente protetta durante l’inverno, si sia “staccata” dal campo, oppure risulti irrimediabilmente storta a seguito di un passaggio non proprio impeccabile con il rullo in fase di ripristino primaverile. Può capitare ragazzi, non deprimiamoci per così poco…

Esempio di riga che ha fatto il suo tempo…

Sai squadrare il campo?

Se anche tu reputassi di saperlo fare, ma fosse la prima volta che ti cimenti in questa avventura, ti sconsiglierei dall’ intraprendere a cuor leggero l’impresa di farlo ed iniziare a piantare chiodi come se non ci fosse un domani. Basta poco per perdere la “sicurezza” e quindi la fiducia sul lavoro che hai intrapreso perchè in corso d’opera ti verranno mille dubbi di qualsiasi tipo e vivrai male questa esperienza che sicuramente maledirai. Parti quindi con il piede giusto e fai tesoro di quello che hai già a disposizione.

Persino alle Scuole elementari ti insegnano a ricalcare un disegno prima di provare a farlo a mano libera.

Sfruttando le righe esistenti la tracciatura è un gioco da ragazzi

Come procedere, regoline base

  • Le righe vanno sostituite solo dopo essere intervenuti sul campo per il suo ripristino primaverile, se tale lavoro lo facciamo ad inizio stagione. Su una superficie non “lavorata” e quindi potenzialmente pronta per farci giocare sopra, qualsiasi intervento risulterebbe catastrofico in quanto il campo non sarebbe ne elastico ne stabile, caratteristiche fondamentali per lavorarci sopra.
  • Sfruttare la squadratura già presente per “puntare” i chiodi che ci serviranno da riferimento per il “filo guida” da seguire per la stesura delle nuove fettucce.
  • Le righe vecchie non vanno strappate ma estratte dal terreno con l’aiuto, ad esempio, di un cacciavite piatto e qualcosa con cui far leva. Meno invasivi saremo e più facile sarà ripristinare gli avvallamenti conseguenti all’estrazione.
  • Ripristinare i livelli dove la terra è stata smossa con l’aggiunta di nuovo sottomanto. Tappeto, acqua, rullo e della buona volontà vi permetteranno di recuperare in modo ottimale le parti trattate che devono quindi risultare compatte e non sabbiose.
  • Iniziamo a fissare le nuove linee solo a campo bagnato e stando “a cavallo” della riga stessa. Piantare chiodi rimanendo su uno dei due lati porta ad avere una riga con una certa pendenza e non più neutra.
  • Non conta piantare il chiodo fino all’ultimo millimetro, questo permette alla riga di “stabilizzarsi” sul campo avendo “margine” per adattarsi alla superficie.
  • A lavoro ultimato, sempre dopo abbondante annaffiata, passare con il rullo per fissare in modo definitivo il chiodo.

Quanto tempo ci si impiega?

Con la dovuta calma, personalmente 90 minuti sono sufficienti per una riga lunga, quella del corridoio tanto per intenderci. A conti fatti in 9 ore di lavoro ci stai dentro alla grande. In una giornata 2 persone “portano a casa” un campo senza spezzarsi troppo la schiena.

Da tenere sempre a mente

  • Non è un lavoro che si fa da soli.
  • Mai cedere alla tentazione di strappare le righe.
  • Se il campo inizia a “seccare”, bisogna bagnarlo perchè un chiodo piantato a secco non tiene e la riga rimane sollevata.
  • La nuova riga va “strecciata” e tenuta leggermente in tiro prima di fissarla, quindi, in fase di partenza, consiglio di “puntarla” qualche centimetro fuori dal campo, quello da tracciare intendo. Nel caso in cui si stappasse dal terreno ti troveresti una semplice buca da sistemare. Se invece strappasse all’interno avresti un problemino più serio, perchè lì i chiodi non riesci a fissarli come vorresti, il sottomanto smosso non ha più tenuta.
  • E’ normale che a lavoro terminato la riga ti lasci uno scalino nonostante il rullo. Al primo temporale, approfittane per stabilizzarla a abbassarla.

I chiodi non vanno piantati fino in fondo

Cosa hai imparato?

Lavorando per ore su un campo in terra rossa, ti accorgi chiaramente che il sottomanto necessita di RISPETTO. Sembra impossibile ma a camminare, piantar chiodi, spostare attrezzi si fanno più “casini” che a giocarci sopra.

Solo il tappeto e acqua ristabiliscono lo stato ottimale delle cose, ricordatelo!!!

Da adesso, a necessità, in modo autonomo sai come comportarti anche nel caso della sostituzione parziale delle righe e non è cosa da poco.