Una mattina entri in campo e ti accorgi della presenza di una o più “buche” sulla superficie di gioco. Cosa si fa ora? Opzione uno: ti giri dall’altra parte e fai finta di nulla. Opzione due: ti metti il cuore in pace e cerchi di sistemare la cosa.

Come si presenta una “buca” in un campo in terra rossa?

Solitamente la si nota subito se il campo non è troppo “carico” di manto. Infatti questo tende a “camuffare” lo stato reale della superficie di gioco, se sappiamo usarlo bene. Ciò accade perché a fine ora gioco, con l’uso dello “straccio”/tappeto, andiamo a livellare qualsiasi imperfezione, occultandone la presenza. In questo specifico caso ci è però sfavorevole in quanto serve un occhio allenato per individuare delle imperfezioni. Lo si deve fare ricercando visivamente delle “macchie” di manto con una tinta molto più sbiadita rispetto alla tonalità “aranciata” che vediamo nel complesso. E’ proprio sotto queste “macchie” si celerà la classica buchetta da sistemare.

C’è buca e buca…

Prima di iniziare il ripristino è meglio capire se questo può essere sistemato. Praticamente tutte le imperfezioni possono essere recuperate con relativa tranquillità. Solamente una a mio avviso va lasciata perdere e sto parlando del classico AVVALLAMENTO. Questo si presenta di dimensioni ragguardevoli ed è conseguenza sia del logorio fisiologico del campo, sia di una manutenzione spesso rimandata ed ormai inutile. Con questa sorta di “conca” sul campo ci si deve convivere fino al compimento di una manutenzione più invasiva, che però potrebbe stoppare lo svolgimento delle attività. Le buche si lavorano molto bene quando è ben definito il loro perimetro ed è proprio in quell’area che ci dobbiamo concentrare.

Procedimento 

  • Per mezzo di una scopa, bisogna ripulire dal manto e dalla grana mobile l’area interessata all’intervento. Teniamo pulita pure la superficie limitrofa perché così non “sporchiamo” la “maltina” con terra rossa che non conta.

Pulire per bene la buchetta è fondamentale

  • Bagniamo la parte da trattare per renderla morbida, quindi lavorabile e ricettiva nei confronti della “maltina” che andremo ad aggiungere in seguito, senza aver paura di buttare troppa acqua. Anzi, l’acqua metterà in evidenza la forma della buca disegnando una sorta di laghetto in formato bonsai.

L’acqua da sola ti identifica l’area da lavorare

  • Trascorsi alcuni minuti, con o senza prosciugamento dell’acqua, possiamo iniziare ad incidere per mezzo ad esempio di una spatola, che nel mio caso invece è un comune righello di plastica, sul terreno e questo per creare punti di aggrappaggio per la “maltina”.

Incisione

  • Aggiungiamo la “maltina”, che è una miscela di acqua e sottomanto, nella buchetta e lavoriamola per esempio con una cazzuola. Io preferisco sempre il righello menzionato prima, perché molto maneggevole. Lo scopo dell’operazione è quello di stenderla per bene fino a quando non recupero lo spessore di superficie che prima mancava. La “maltina” te la puoi fare in un secchio oppure direttamente dentro l’area da trattare.

Livellare la buca è cosa semplice e veloce

  • Una volta soddisfatti del risultato ottenuto consiglio di coprire il tutto con del manto o “richiamando” con la staggia/frattazzo quello precedentemente spazzato via. Lo si deve fare perché sotto il sole la “maltina” tende a “disidratarsi”, seccandosi e quindi fa le crepe. Se crepa perde di consistenza ed al primo passaggio di qualche giocatore, viene via tutto. Altro motivo: il manto fa da mantello protettivo in quanto il giocatore “scivolerebbe” in modo controllato sul campo invece di affossarsi, casomai proprio in quel punto. Preveniamo spiacevoli situazioni…

Risultato finale

  • Bagnate il campo senza avere particolare riguardo per il punto lavorato. Il tempo farà il resto.

Madre natura

Sicuramente il campo dopo la manutenzione “tappa buchi” sarà migliore rispetto a prima ma dovremo avere un occhio di riguardo per quei “punti deboli”. La serenità vera e propria l’avremo solamente a seguito di un temporale. Infatti il terreno di gioco, con la pioggia, in modo naturale tende ad uniformarsi in elasticità e compattazione. Vi ricordate il “weather reset”, no? Allora leggete qua:“Weather reset” e campi in terra rossa, letteralmente una manna dal cielo!!! LA PIOGGIA FA MIRACOLI!!

Perché si formano le buche?

Il campo potrebbe essere troppo bagnato, oppure non c’è abbastanza manto/terra rossa per permettere al giocatore di scivolare, oppure siamo in presenza di un punto che si è “sfarinato”. . Rincuoratevi perché il campo in terra rossa perfetto non esiste. Siamo noi manutentori/gestori a dover trovare il giusto equilibrio tra qualità del campo e soddisfazione per il cliente che spesso chiede solo di giocare, spesso a scapito del campo stesso. E’ brutto da dire ma la nostra bravura sta anche nel saper “sacrificare” un campo in terra rossa se ce lo chiedono. L’importante è sapere però come recuperarlo…