Succede spesso di trovarsi di fronte a questa situazione: campo cementificato in più punti, soprattutto la zona di battuta ed eventuale dislivello sulle righe con conseguente rimbalzo irregolare.
Si può intervenire in qualche modo? La risposta è:”sì”. Premetto che tale situazione te la puoi ritrovare sia in estate all’aperto, sia in indoor e quindi al chiuso. Oggi ti descrivo un tipo di manutenzione poco invasiva ma che dà discreti risultati nel breve-medio termine.
Scopo di questo intervento: rendere più “confortevole” al gioco la parte trattata e “recuperare” qualche millimetro in spessore per limitare lo “scalino” che si crea sulle righe.

Situazione di partenza

Il campo si presenza “cementificato” in vari punti, tra i quali, nel nostro caso, pure la zona di battuta. Te ne accorgi poiché alla vista la superficie di gioco si presenta “lucida” e soprattutto perché al passaggio della stuoia livellatrice, il manto superficiale non “attacca”, scivola via, lasciando “scoperta” la base di sottomanto.

Esempio di superficie che tende a “cementificare”

Come procedere

  • Ripulire dal manto l’area interessata all’intervento. NOTA IMPORTANTE: nel video ciò non viene fatto, anzi, il “manto” viene recuperato dal fondo campo per poi ridistribuirlo su tutta l’area da lavorare. Questa scelta è stata presa per un motivo semplice: l’abitudine da parte dell’operatore, di eseguire l’intervento su campi in cui viene usata la terra rossa Cremonini, come in questo caso. Spesso infatti, su questi campi, il manto non si usa e quindi anche la parte “mobile” di terra è anch’esso sottomanto. Tanto per essere chiari: meglio lavorare a piastra “libera” da qualsiasi elemento extra. 
  • A seguire, la piastra che ne uscirà la dovremo bagnare abbondantemente, anche più volte. A questo punto noteremo, ad occhio nudo, quali saranno i punti può bassi dove dovremo aggiungere più quantitativo di nuovo sottomanto.

Bagniamo abbondantemente

  • Lasciamo passare anche trenta minuti prima di procedere alla fase di “spazzolatura” che dovrà essere fatta per mezzo di uno spazzolone industriale con le setole rigide in plastica. Si preferisce quello industriale perché ha un terminale più largo ed è più “pesante” rispetto una scopa. Va da sé che per un intervento del genere è la “morte sua”.

Esempio di spazzolone industriale con le setole in plastica rigida

  • Al passaggio dello spazzolone ci renderemo conto se la superficie del campo risulterà “segnata” dalle setole o se queste saranno poco “incisive”. Non siamo soddisfatti dal risultato? Ritorniamo a bagnare, aspettiamo quanto basta e ripassiamo con lo spazzolone. Il risultato ottimale si raggiunge quando è evidente il “disegno” che le setole lasciano al loro passaggio.

Il grip che si crea sul campo è basilare per la tenuta del nuovo sottomanto

  • Una volta ottenuta la “ruvidità” desiderata sulla superficie trattata, si passa a stendere del nuovo sottomanto per mezzo del frattazzo/livella. Per la cronaca, per alzare di 1 millimetro 1 metro quadrato di campo, sono sufficienti 1,2 kg di terra. Va da se che non devi abbondare ma essere oculato.

L’aggiunta di nuovo sottomanto va centellinata

  • Proseguiamo passando con il tappeto/stuoia livellatrice che spianerà ulteriormente il nuovo sottomanto aggiunto e bagniamo il campo per l’ultima volta prima di lasciarlo riposare per qualche ora.

Il tappeto è il nostro migliore alleato per livellare perfettamente

  • Chiudiamo con una spolverata di manto.

Limiti di questo intervento

Pensare di “recuperare” tanti millimetri per risolvere il problema “scalino” scordatelo. Rischi di fare più danno che altro. Se abbondi con il sottomanto questo non farà presa con la base lavorata e appena asciugherà tenderà a sfarinare e sei fregato.

Vantaggi

E’ indubbio che uno “levigatura” del genere vada a riappianare tutte quelle imperfezioni che, se assenti, daranno al campo una fisionomia completamente differente. Con il tempo ho imparato che è lo sguardo d’insieme che conta. Quindi più il campo viene “curato”, in tutte le sue sfumature, più questo risulterà non solo bello ma di qualità.

Posso usare il rullo?

Qualcuno se l’è sicuramente chiesto. La risposta è:”No”. Il motivo è semplice: il quantitativo di sottomanto aggiunto è così esiguo che non conta il suo utilizzo. Anzi, andrebbe a “crepare” i punti in cui il nuovo sottomanto ha fatto presa. Se non sei d’accordo con la mia risposta significa che hai approcciato male la tecnica descritta, pensando di ripristinare molti più millimetri rispetto a quelli che effettivamente puoi recuperare. Ovvio che se abbondi di sottomanto non c’è altra via d’uscita per compattarlo, ma questa è solo una effimera illusione. Il campo sfalderà. L’unica speranza che ti rimane e quella di una pioggia abbondante che permetta al sottomanto nuovo di fare corpo unico con la base. Perché ciò accada sicuramente devi avere un campo scoperto e non in indoor, ma soprattutto devi confidare che la base non sia “cementificata” e quindi ricettiva. Lì si che il rullo calza a pennello. Purtroppo la probabilità che tutte queste situazioni si inanellino è molto bassa.
Un sentito ringraziamento per la disponibilità va a Roberto Alt, Titolare della Greenetiks e a Fabrizio Lacchini, Manager di Gestione del Circolo Tennis Zavaglia di Ravenna.