La sostituzione delle righe
Le righe, nel gioco del tennis, fanno la differenza tra un punto perso e un punto guadagnato per un soffio. Sono croce e delizia dei giocatori ed è nostro compito curarcene nel modo opportuno perchè siano e rimangano in uno stato ottimale. Al di fuori dell’ambito giocato, posso sbilanciarmi e dire che rivestono un ruolo ancora più fondamentale per una buona manutenzione della superficie di gioco ma vi spiegherò il perchè in un post successivo a questo, intanto rosicate!!!
Servono circa 150 metri di nastro e 15 kg di chiodi zincati a caldo per “segnare” un campo
Personalmente prediligo le righe che si fissano con i chiodi e non quelle a “clip” di plastica rigida, che comunque sono un’ottima alternativa da adottare, se volete sperimentare qualcosa di diverso. Solitamente sono larghe cinque centimetri e presentano sulla superficie un “disegno” in rilievo che serve da “grip” per ottenere più aderenza se ci si scivola sopra giocando.
Se fate mente locale, saranno passati molti anni dall’ultima volta che le avete sostituite, perchè di solito valutiamo questa possibilità solamente quand’è troppo tardi. Quando ad esempio abbiamo già “rifatto” il campo senza ragionare sulla eventuale sostituzione e la Ditta non è più a nostra disposizione per un ripensamento dell’ultimo minuto. Oppure le abbiamo lasciate allo “sbaraglio” per tutto l’inverno, ed in primavera ci ritroviamo con una specie di lungo “serpente” adagiato su un fianco che ci guarda esanime.
Cerchiamo quindi di darci una regolata cari miei!!! Preveniamo queste situazioni usando la testa.
Le righe vanno sostituite per 3 motivi:
- Non c’è più grip sulla superficie;
- Palesemente rovinate;
- Sono “storte”.
Giocare su ottimi campi con righe non all’altezza, è come vedere una donna in tailleur ma con le infradito ai piedi. Figuraccia gratuita per il Circolo e non si può al giorno d’oggi, ragazzi miei!!!
Le vostre righe non rientrano nelle categorie precedentemente menzionate? Allora significa che sono relativamente “nuove”. Allunghiamone la “vita” con dei semplici accorgimenti del tipo:
- Se le dobbiamo battere perchè si sono sollevate dopo una pioggia, usiamo attrezzi consoni che “lavorino” sulla riga senza rovinare il terreno circostante;
- Se un chiodo è uscito, togliamolo e sostituiamolo prima che con il frattazzo o la rete andiamo a fare dei malanni;
- A fine stagione, ricopriamole con delle assi di legno, dei mattoni o con quello che abbiamo a disposizione, per salvaguardarle dall’ escursione termica che le farebbe “alzare”.
Se invece rispecchiano quanto scritto precedentemente nei punti 1-2-3, ci rimangono due scelte, la prima è quella più facile: interpellare una Ditta specializzata in manutenzioni campi e tutto si risolve. La seconda, quella più impegnativa, ma che ti potrà dare grandi soddisfazioni nel tempo: quella del fai da te. Quello che io adoro, classico esempio di “tennismyself”!!! Il vantaggio principale del “tennismyself” è quello di poter, con il tempo, essere autonomi e far fronte da soli ai piccoli/grandi imprevisti che accadono nel gestire un campo da tennis in terra rossa.
Come fare a sostituirle da solo? Prima di tutto comprati il set di righe sostitutive e relativi chiodi zincati che puoi facilmente reperire sui siti online specializzati di tennis, costo indicativo € 300,00.
Sostituzione di singoli spezzoni di riga
A stagione in corso, se decidi di cambiarle in modo parziale o totale, ti suggerisco di non “strapparle” dal terreno. Dopo aver tagliato con un cutter i due estremi dello spezzone di riga che vuoi sostituire, alzala facendo leva sui chiodi con un cacciavite piatto abbastanza largo e una tavoletta di legno, lavorandoci prima su un lato e poi sull’altro. Meno terra toglierai meglio sarà.
Successivamente risistema la parte di superficie priva della fettuccia spianando l’avvallamento che ora ti ritrovi, aggiungi pure del sottomanto come se dovessi coprire una buca di gioco. Concludi l’operazione ripristinando la parte di fettuccia che manca, ricordandoti di “strecciarla” mentre la stai fissando con i chiodi, altrimenti ti rimarranno delle “onde”, brutte da vedere e non proprio congeniali al gioco.
Sostituzione totale delle righe
Vogliamo complicarci la vita e sostituire in toto le righe sfruttando la stessa tecnica usata per il singolo spezzone? Si può fare tranquillamente, però servono alcuni accorgimenti extra perchè a mano libera non si fa più nulla da questo momento in poi. Prendiamo dei riferimenti utilizzando dei chiodi e un rocchetto di filo da cantiere edile prima di togliere le righe “vecchie”. Per ogni linea fissiamo dei chiodi in modo tale che “tirando” un filo da una estremità all’altra, esso scorra sempre parallelo e ci faccia poi da “guida” quando andremo a “stendere” la nuova fettuccia. A questo punto possiamo procedere con le fasi descritte prima. Dovremmo rimpiazzarne nove: quattro per i corridoi, una centrale, due per l’area ricezione della battuta e due per il fondo campo.
Suggerisco vivamente di non piantare fino in fondo i chiodi, ma di fissarli “definitivamente” con un passaggio di rullo che renderà l’aspetto della riga più “naturale”
Facciamo molta attenzione a tre cose mentre lavoriamo:
- Non “strecciamo” TROPPO le righe, altrimenti si deformeranno;
- I chiodi vanno piantati stando a “cavallo” della riga e MAI sui lati, altrimenti la riga “scoderà” dalla parte in cui vi trovate;
- E’ buona cosa “strecciare” e “puntare” con qualche chiodo la riga per tutta la sua lunghezza, prima di procedere a fissarla.
Spero sia chiaro per tutti che questo lavoro non va fatto da soli, ma minimo in due persone. Tempo stimato complessivo tra togliere, segnare e ripristinare tutto quanto: 20 ore comprensive di pause caffè!!!
Quesito grande come una casa:
“Ma se ho un campo “nuovo di palla” senza nessun punto di riferimento, come si fà a “segnarlo” per poi procedere alla stesura delle righe?
Qua andiamo a scomodare ancora una volta i nostri pigrissimi neuroni, i quali, dovranno rispolverare il “Teorema di Pitagora” studiato nei tempi remoti, delle scuole medie. Per chi non ne ha voglia il post finisce qua!!! Grazie della lettura ragazzi!!! Per chi invece rimane, chiedo solo altri due minuti di lettura con una CHICCA FINALE.
Come metter giù le righe su un campo nuovo, mai segnato in precedenza
Su di un campo “vergine”, gli unici riferimenti su cui possiamo fare conto, sono le bussole dove vanno infilati i pali di sostegno della rete. Misuriamo la distanza da bussola a bussola. Dividendola a metà otterremo il “centro rete”. A questo punto dal centro rete misuriamo, in direzione di entrambe le bussole, 5,485 metri e otteniamo la larghezza del campo da tennis comprensiva dei corridoi.
Prendiamo ora 2 cordelle metriche rigide. Con la prima, partendo dal punto segnato a 5,485 metri di uno dei 2 lati, misuriamo in direzione del fondocampo 11,89 metri che è la lunghezza di metà campo. Con la seconda, ripartendo dall’ altro lato e sempre dai 5,485 metri segnati, la svolgiamo per 16,18 metri. Andiamo ad unire le 2 cordelle spostando quella lunga 16,18 metri in direzione di quella più corta stando attenti a mantenere entrambe in tiro rispetto ai punti di partenza, lavoro da fare almeno in tre persone se non volete star lì tutta la giornata a provare.
In questo modo otteniamo il “punto” terminale della linea del corridoio che risulterà in “squadro” rispetto alle bussole. La stessa operazione la rifacciamo altre tre volte sui restanti lati del campo e otteniamo i quattro punti per “tirare” i nostri corridoi con la garanzia che il campo sarà “centrato”.
Ma dove otteniamo i 16,18 metri???
Lato “A”: 10,97 metri. Lato “B”: 11,89 metri. Il teorema di Pitagora, senza scomodare dimostrazioni varie, ci dice che per ottenere la lunghezza del lato “C” basta utilizzare la formula sopra in foto.
Per essere certi che tutto sia andato “liscio”, misuriamo la lunghezza della riga di fondocampo che otteniamo unendo i due corridoi. Essa dovrà ovviamente misurare 10,97 metri. A questo punto ricavare il resto delle righe come più vi piace. Non esiste solo questo modo da cui partire per tracciare un campo ma io preferisco questo. Il “Teorema di Pitagora” voi lo potete usare come vi sarà più congeniale. Serviranno più misurazioni e numerose prove, prima di essere sicuri che tutto sia perfetto, ma fa parte del “gioco”, non arrabbiatevi al primo inconveniente. Alla fine rimarrete pienamente soddisfatti del vostro lavoro. Tempo stimato per il compimento del lavoro: 10 ore in due persone, facendo molta attenzione in fase di “squadro” del campo.
Chicca finale come promesso: lo sapevate che al Roland Garros le linee di gioco vengono “semplicemente” pitturate sul campo? No righe. No chiodi.
Pierluigi Troiani Responsabile tecnico VIVAI MARI, Direttore lavori presso il Foro Italico:
Probabilmente anche Roma, per gli Internazionali di Tennis 2018, dovrà adottare questo modo di “segnare”il campo. Ci adatteremo sicuramente a quanto chiesto dall’ ITF (International Tennis Federation) e per farlo voleremo a Parigi per imparare dai nostri cugini d’oltre Alpe.
Buon lavoro Pierluigi, buon lavoro Marco Podda e a tutto il Team di Vivai Mari che con i loro preziosi consigli mi danno la possibilità di condividere con voi nozioni tecniche sempre molto interessanti. Grazie mille!!!
P.S. I disegni fatti a pennarello sono la diretta conseguenza del rimanere a casa con i miei pargoletti. Santi Bambini!!! Toccare il pc è impossibile, tempo ce n’è poco e quindi ho unito l’utile al dilettevole. Spero vi piaccia comunque.
Un saluto come sempre da Maxsaggia